Giorgio Moio è nato nel 1959 a Quarto (Na). Poeta, giornalista pubblicista, è stato redattore delle riviste “Altri Termini” e “Oltranza” (di quest’ultima è anche tra i fondatori). Già direttore editoriale di una piccola casa editrice (per la quale nel 1998 ha fondato e diretto fino al 2017, anno della sua cessazione, la rivista “Risvolti”), attualmente, dopo averla fondata nel 2017, dirige la rivista “Frequenze Poetiche”, per la quale cura anche la collana “Avamposto”. Per l’editore Bertoni, cura le collane di poesia verbovisuale “Contrappunti” e di critica letteraria “La babele capovolta”. Nel 2005 e 2007, nell’ambito della 51ª e 53ª Biennale di Venezia – Arti Visive, ha partecipato ai progetti collaterali di poesia “Isola Virtuale” e “Virtual Mercury House”, a cura di Caterina Davinio. Ha organizzato e curato alcune mostre di poesia visiva, nonché letture poetiche e diversi volumi, tra gli ultimi: Aa. Vv., Sul fondo del bianco. Cinque poete verbovisuali, 2021; Giovanni Fontana, Hic, 2021; Lamberto Pignotti, Da un’altra galassia, 2022; Aa. Vv., Tra parole e immagini. Testi verbo visuali, 2022; Aa. Vv., La poesia salverà il mondo? (2023). Suoi testi sono stati letti o discussi in rassegne, festival e tradotti in rumeno, spagnolo, francese, croato e ospitati in antologie, volumi collettanei e cataloghi d’arte. Ha collaborato e collabora a varie riviste letterarie e giornali come poeta (anche verbovisuale), critico letterario, saggista e scrittore di articoli di varia natura; ha partecipato ad una settantina di mostre collettive di poesia visiva, mail art, libri d’artista e libri-oggetto, ma soltanto nel 2019, invitato da Anna Boschi, ha allestito la sua prima mostra personale, Segni sparsi e dispersi, allo “Spazio d’Arte” di Castel San Pietro Terme (Bo) della stessa Boschi, curata e introdotta da Gian Paolo Roffi, che precede Kaos, con una introduzione di Carlo Bugli, esposta nel 2023 all’Associazione Culturale “Movimento Aperto” di Ilia Tufano, di Napoli.
Ha pubblicato: Scritture d’attesa (1989 – poesia); Sabbie mobili (1996 – poesia); Work in progress (1997 – poesia); Oltre la soglia del dolore (1999 – poesia); L’uomo dagli occhi rosa, con Carlo Bugli (2000 – plaquette – poesia/immagini) Un vibrato continuo, con Luciano Caruso (2002 – poesia); Distanze, con Luciano Caruso (2002 – libro d’artista); Parodie marine (2003 – poesia); La finestra (2004 – prosa); Con occhio allegorico (comprende anche Parodie marine, 2005 – finalista Premio Feronia-Città di Fiano 2006 – con poesie visive); La fiera degl’inganni (2008 – con poesie visive); Elaborando il tempo (2011 – aforismi); Per mutazioni (2014 – ebook – poesia); Da Dietro il paesaggio a La Beltà. Breve viaggio nella poesia di Andrea Zanzotto (2014 – ebook – saggistica); Dove la terra trema, con Pasquale Della Ragione (2015 – prosa); Tra impegno e fuga (2015 – saggistica); Sui crespi marosi (2016 – poesia); Cento ahi-ku extravaganti (2016 – haiku); Poesie sparse 1989-2008 (2018 – poesia); Da Documento Sud a Oltranza. Tendenze di alcune riviste e poeti a Napoli 1958 -1995 (2019 – saggistica); Tra sogno e finzione (2020 – prosa); Contrappunti variabili (2020 – con poesie visive); Quattro poesie (2020 – plaquette – poesia); Finzioni. Interviste fantasma (2022 – prosa); Poeti in Campania (2022 – prosa); Testo al fronte (2022, con poesie visive). Kaos è il titolo scelto dall’autore per raccogliere sotto questo titolo 29 tavole di dimensioni differenti, realizzate con tecnica mista, recentemente ma anche più indietro nel tempo, ed esposte nel giugno 2023 presso l’associazione Movimento Aperto di Napoli. Nell’esposizione di “questo caos poietico, si può leggere”, ha avvertito il curatore Carlo Bugli, “la cifra della dimensione politica della poesia di Moio, che, raramente dichiarata expressis verbis in questa produzione visuale, risiederebbe proprio nell’irrefrenabile volontà sperimentale, un segno ultimo, come estrema difesa di fronte ad un sistema rispetto al quale, storicamente, la poesia visiva si è sempre posta in termini risolutamente antagonisti. Un avvolgersi su sé stessa della scrittura ed implodere, per poi esplodere ancora, che sta per un rifiuto irrimediabile dell’esistente”. “L’immagine iconica, è come messa in assedio da ordini di scrittura di varia provenienza, non manca l’amanuense, l’autocitazione da testi puramente verbali, (riconoscibile dalle note particolarità ortografiche del poeta), scritture disposte in varia formazione, orizzontale, verticale, a onda, circolare o ellittica, il segno pittorico e l’elemento tipografico” (https://www.exibart.com/evento-arte/giorgio-moio-kaos/).