Galleria

en plein air

Veritas

Antonio Pujia Veneziano

Aerografia e gesso su tela

20 x 20 cm

2022

Antonio Pujia Veneziano è nato nel 1953 a Monterosso Calabro (Vv). Vive e lavora a Lamezia Terme (Cz). Già titolare di cattedra nei Licei Artistici Statali, ha maturato un prezioso curriculum espositivo affiancando all’attività artistica anche l’interesse per la didattica dell’arte e nel 2008, su invito del MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, ha preso parte in qualità di relatore alle giornate di studio sui laboratori didattici ispirati alla metodologia di Bruno Munari. La pittura d’avanguardia, unitamente a uno sviluppo espressivo legato all’esperienza ceramica, è il tratto distintivo della sua opera, che da un linguaggio di matrice segnico-gestuale si è evoluta verso una dimensione più essenziale e minimale. Il suo impegno è improntato, altresì, sull’interscambio, la conoscenza e il dialogo tra culture diverse, operando attivamente in luoghi socialmente aperti e tessendo un profondo legame con la cultura di appartenenza attraverso le attività promosse dall’associazione Aleph Arte. Numerose le opere in ceramica realizzate nell’ambito di progetti socio-educativi ed eventi di arte pubblica e partecipata. Nel 1987, con la mostra personale al Centro Di Sarro a Roma, ha iniziato il percorso artistico più maturo e consapevole e nel 1992, dopo numerose mostre e rassegne, gli è stata assegnata la Borsa di Studio per le Arti Visive (Progetto Internazionale Civitella D’Agliano, Vt), prendendo parte al simposio residenziale internazionale per artisti europei. Nel 2015, ha curato il laboratorio di Arte Pubblica “Conterraneo, Memoria Identitaria e Poetica dei Luoghi”, realizzato nel Borgo di Bova (Rc), esperienza documentata nella collana del Parco Culturale della Calabria Greca (Rubbettino Editore).

Nel tempo, per la Sezione Urbana (Area della Giudecca) del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerard Rohlfs” del Comune di Bova (Rc), ha realizzato numerose opere in ceramica. Fra queste, l’installazione Pirgos, ceramiche parlanti, esposta anche nella mostra CHAGALL, la Bibbia, curata da Domenico Piraina nel 2021, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni a Catanzaro. Tra le varie mostre collettive e personali, si ricordano: nel 2007, 13 x 17- Padiglione Italia, rassegna itinerante a cura di P. Daverio; nel 2010, Tornare@Itaca, Fondazione Mudima, Milano; nel 2011, 54ª Biennale di Venezia – Padiglione Italia, curata da V. Sgarbi, Villa Zerbi (Rc); nel 2015, Antonio Pujia Veneziano. Segni Tempo Spazio, mostra personale antologica, a cura di A. Masi, Castello Ducale di Corigliano Calabro (Cs); nel 2016, Antonio Pujia Veneziano. Purezza dei Segni, Mostra personale, a cura di T. Sicoli e A. Romoli Barberini, MAON (Museo d’Arte dell’Otto e Novecento), Rende (Cs); nel 2018, Contributi al Novecento. Da Boccioni ai contemporanei. La collezione del MAON, a cura di T. Sicoli e B. Corà, Fondazione Stelline, Milano; e nel 2019, ATELIER #1 – Progetto Macro Asilo, con la direzione artistica di G. de Finis, MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma). In occasione della personale allestita al Castello di Corigliano, il curatore Alessandro Masi ha affermato che “Pujia Veneziano ha compreso che quelle strutture proto-geometriche di anni fa potevano convivere con quella smania di libertà, a volte convulsa e perfino affrettata, con cui egli intende raccontare al mondo la sua pittura. Soltanto la sua costanza, la disciplina, l’attaccamento ai principi della storia dell’arte hanno potuto permettergli una condizione di ebrezza lirica contenuta dentro il piano mistico dell’opera”.