Stefano Brandetti, classe 1984, ha intrapreso la sua attività artistica a partire dal 2005. La sua prima ricerca artistica è consistita nella produzione di 101 dipinti, perfetta fusione concettuale a metà strada tra i tratti pop e gli stilemi del fumetto e le stampe giapponesi Ukiyo-e. Ne è nata la raccolta che è stata titolata dall’autore 101 Visioni Lisergiche del Monte Fuji. Ogni quadro contiene infatti l’immagine di un vulcano la cui sommità è coperta di nevi, così come lo è la celebre caldera del Fuji nipponico, simbolo di energia strisciante e sotterranea, pronta ad emergere con tutta la forza dei simboli organizzati nella costruzione narrativa dei soggetti, un esoterismo personale.
Conclusa l’esperienza più viscerale e fanciullesca, seppur non ingenua del primo periodo, dal 2015 il suo interesse si è spostato sul trasporre soggetti catturati dal vero o tradotti della fotografia nello stile che ha maturato. Pervade questi lavori la pretesa di piegare il realismo e farlo proprio contaminandolo con un’atmosfera di colori a tratti pieni a volte rarefatti, pennellate agre che creano una forte impressione di vivacità dei soggetti in chiunque osservi i suoi dipinti. Che siano persone, animali, paesaggi o edifici, la sensazione è di sentirsi attirati dentro, in un gioco di specchi interiori, di essere partecipi di un transfert. Chiunque si interessi ai suoi lavori ha sperimentato, dopo attenta osservazione una forte malia di identificazione coi soggetti ritratti.