Fiorella Cicardi si è diplomata dapprima all’Istituto d’Arte di Cantù e quindi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, al corso di pittura del Prof. Luciano Fabro. Dal 1986, lavora come creativa e regista in Italia per diversi programmi televisivi Rai, Mediaset e Mediolanum, per concerti di musica classica per Rai, Festival, Case di Produzione e per l’ideazione e la regia di alcuni spettacoli teatrali. Ha partecipato a numerose Convention e ha al suo attivo numerose mostre allestite, in particolare, nel 2015, alla DepurArt Lab Gallery di Milano; nel 2016, al Palazzo delle Stelline di Milano, nel Chiostro dei Pesci della Società Umanitaria di Milano, alla Villa Tornaghi di Monza e alla DepurArt Lab Gallery, Depuratore-Nosedo di Milano; nel 2017, alla Galleria DoloMiti di Milano, presso lo Spazio Associazione Circuiti Dinamici di Milano, alla DepurArt Lab Gallery, Depuratore-Nosedo di Milano, al Dedalus Space di Lissone (Mb) e presso The Art Company a Como; nel 2018, nello Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia a Milano e presso The Art Company a Como; nel 2019, nel Museo Spazio Tadini di Milano, nella Gallery Sweet Gallery di Mariano Comense (Co), nell’Habitat Space 22 e nello Spazio OnOff di Milano; nel 2022, presso lo Spazio Ex bunker “Al magico Saltello” di Milano.
Per Fiorella Cicardi, “l’opera d’arte” è “concepita come organica” e “il simbolo” è “generato come funzione vitale rivelatore di insegnamenti riguardanti un metabolismo spirituale, dall’assimilazione del nutrimento sino alla liberazione dell’energia o spirito”. Pertanto, si dovrebbe recuperare l’“idea artistica come comunione a metà strada tra l’indefinibile spirituale e il finito percettibile”, e “questa nuova unione la possiamo ritrovare, da un lato nella ricerca simbolica e dall’altro, nelle tesi della fisica quantistica”. E secondo Roberto Borghi, curatore della mostra NoLo. Bruciare con l’acqua lavare col fuoco, presentata alla Galleria DoloMiti di Milano tra marzo e aprile 2017, “le opere di Fiorella sono pervase di pensiero iniziatico”, di “spiritualità modernissima e arcaicizzante”, che “si manifesta attraverso un’arte iperspirituale e ultramateriale allo stesso tempo, com’è anche l’arte di Fiorella. Il punto di incontro di uno spirito e di una materia iperbolici è il numero: e infatti l’arte di Fiorella si innesta su di un’aritmetica cosmologica e una geometria sacra”; e le forme delle sue opere, pur essendo “così nette”, con “superfici così minuziosamente solcate, non attenuano il senso di allarmante mistero che emana da esse. Sono opere risolute, decise, nel loro imporsi allo sguardo, ma fortunatamente non risolte” (http://www.fiorellacicardi.it/).