Galleria

en plein air

Luoghi

Giorgio Vazza

Olio su carta

20 x 20 cm

2023

Giorgio Vazza nato nel 1952 a Longarone (Bl). Vive e lavora a Sitran d’Alpago (Bl). La sua ricerca artistica si sviluppa tra disegno, pittura e installazioni. È tra i direttori artistici della Rassegna Portici inattuali, svoltasi dal 1989 al 2001 a Sitran. È presente nelle più significative manifestazioni artistiche in Italia e all’estero, tra cui XLVI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1995), Stazione di Topolò (1994 e 1997), Sud-Est Express (Oslo 2007), Humus Park (Pordenone 2014 e 2016). Nel 2001, su incarico dell’Ospedale di Belluno, ha progettato e realizzato con gli artisti Da Rold e Ricci l’installazione DNA Conchiglia Cattedrale, inaugurata nel 2003 alla presenza del Premio Nobel prof. Rita Levi Montalcini. Nel 2015, ha partecipato con F. Da Rold alla Call Internazionale Expo 2015: il progetto Parola come Seme è stato premiato e realizzato a Monza. Nel 2016, ha presentato il libro Passaggi Obbligati, testimonianza di quanto vissuto da bambino a Longarone il 9 ottobre 1963. Nel 2017, Il Mese del Libro Alpago gli ha dedicato un incontro-evento dal titolo Dal segno al verso per i 50 anni di attività artistica, dove ha presentato le installazioni Il Volo e Cara acqua, acqua cara. Nell’ambito del disegno e della pittura, negli ultimi anni ha sviluppato il progetto Pascolo Vagante e le serie Orizzonti e Luci del Nord. Nel 2023, ha inaugurato la personale di pittura Luoghi presso la Galleria dell’Eremo a Rua di San Pietro di Feletto (Tv).

Per la personale Luoghi riflessi del 2023, così ha scritto Alfonso Lentini: “Giorgio Vazza, pur praticando da sempre la pittura, non si può definire semplicemente un pittore; la sua è una ricerca prismatica e complessa. Pur seguendo da molti anni una linea rigorosa e coerente, Vazza spazia infatti dalla Land Art alle installazioni, dal libro oggetto alla scenografia, dal disegno minimalista al concettualismo puro. In questo senso è un artista pienamente contemporaneo. […] Vazza proviene dunque da un’esperienza di costante dialogo con l’arte contemporanea; di conseguenza, oltre che con tele e colori, lavora con i materiali più vari: rami, sassi, fili d’erba, rame, ferro, vetro, plastica, legno… E da ciascun materiale sa far uscire una voce diversa in un’operazione creativa direi quasi corale, che a volte si spinge persino quasi oltre sé stessa, sino a comprendere l’interazione interpersonale” (http://www.giorgiovazza.com/testi-critici/39-luoghi-riflessi-personale-di-pittura-e-installazioni-oltre-le-vette-palazzo-bembo-belluno-2023).