Galleria

en plein air

Scansione del segno

Maria Rosa Benso

Tecnica mista

20 x 20 cm

2024

Giovanissima, Maria Rosa Benso ha frequentato l’atelier di Margherita Carena, allieva di Felice Casorati, e nel corso degli anni ha approfondito e trasformato la sua misurata e meditata ricerca pittorica. Dopo gli studi in Lingue e letterature straniere a Cà Foscari di Venezia e a Torino, dove si è laureata in Lingua e letteratura inglese, ha seguito i corsi dell’Università di Urbino specializzandosi in Letteratura Americana e, sempre in ambito letterario, ha preso parte agli incontri e interventi sul teatro shakespeariano di Giorgio Melchiori, Sergio Perosa e Giorgio Strehler. Ha seguito inoltre i seminari di Umberto Eco al Centro Internazionale di Studi Semiotici di Urbino, specializzandosi poi in linguistica ed operando professionalmente in contatto con Centri di Ricerca d’eccellenza quali Manchester Business School ed Edinburgh University (Gran Bretagna), Harvard University, Massachusetts Institute of Technology (MIT) e Stanford University (Stati Uniti), e Beijing University a Pechino in occasione del “Fourth World Conference on Continuing Engineering Education” del 1989. I numerosi viaggi e soggiorni in Paesi europei, Stati Uniti, Cina e Sud America le hanno permesso di cogliere i diversi aspetti socio-culturali delle popolazioni e studiare i contenuti delle pagine creative, dall’Action Painting all’arte e scrittura araba e cinese, grazie inoltre alla conoscenza di queste ultime due lingue. In particolare, è entrata in stretto contatto con artisti e curatori del MoMA, Museum of Modern Art di New York, completando la propria formazione con corsi sulla “New York School” e sul collage e assemblage. Del 2010 è, invece, la mostra personale Enigma Variations, allestita al Piemonte Artistico Culturale di Torino con il patrocinio della Regione Piemonte, che concorre a delineare una stagione di rassegne che esprimono il clima di un’esperienza in cui “segno”, “materiali” e “pagine astratte” caratterizzano le mostre Spazi di confine alla Fondazione Fulvio Croce, Palazzo Capris di Cigliè di Torino (2012), Haiku:

la poetica del segno, Biblioteca Nazionale Universitaria, Torino (2018), e la quadripersonale a Palazzo Lomellini di Carmagnola con Nino Aimone, Piero Ruggeri e Giorgio Stella (2022). Un percorso che annovera inoltre la Biennale d’Arte di Vallebona (2014), la collettiva al Teatro dei Dioscuri del Quirinale a Roma (2015), le rassegne internazionali Telephone (2015 e 2020), organizzate da “Satellite Collective”, artist incubator con sede a Seattle (USA), la collettiva slideshow presso la sede del MoMA a New York (2020) e, tra le mostre dell’APA, Associazione Piemontese Arte: Pittura e scultura a confronto, Presenze e Dialogo con i Maestri. Del 2024 è la collettiva Liquid Sky, presso il Galata-Museo del Mare a Genova. Accanto alle esposizioni, si ricorda l’impegno con l’Associazione “Orolontano” di Alfonso Filieri, che ha esposto suoi libri d’artista sul tema di “The Waste Land” di T. S. Eliot negli spazi della Fondazione Monti Aperti, Foggia, del Museo Giacomo Manzù, della Biblioteca Nazionale di Roma e della Biblioteca Gino Baratta di Mantova. Fa parte delle associazioni “Post-Millenium New York School” (PMNYS), collegata al MoMA, “Piemonte Artistico Culturale” e “Ponte per l’Arte” di Torino. È stata anche iscritta al Circolo degli Artisti di Torino. “Maria Rosa Benso”, ha scritto Armando Audoli nella sua presentazione della mostra Denominatore comune Tre pittori e un fotografo Nino Aimone Piero Ruggeri  Maria Rosa Benso Giorgio Stella, ospitata in Palazzo Lomellini a Carmagnola (To) nel 2022, “resta in attesa di essere considerata con più giusta attenzione critica da qualche studioso non irregimentato; giustamente Angelo Mistrangelo ha voluto riferirci di un’interiorità lirica rivelata: ‘Un’interiorità che in Maria Rosa Benso segna il cammino di una pittura legata a una meditata interpretazione delle proprie emozioni […]’, secondo un ritmo compositivo estremamente controllato, che genera altre immagini e infiniti interrogativi, sottolineando la forza evocativa dei segni, con una visione sospesa nell’atmosfera” (https://www.mariarosabenso.it/catalogues/).