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Senza titolo

Giuseppe Sinesi

Acquerello su cartoncino

20 x 20 cm

2022

Giuseppe Sinesi è nato nel 1957 a Canosa di Puglia (Ba). Si è diplomato Geometra nel 1976 e nel 1982 si è trasferito a Torino, dove vive e lavora. L’interesse per le arti figurative si è manifestato già alle scuole medie, disegnando e copiando le opere pittoriche presenti nei volumi della civica biblioteca. Ma per qualche anno l’arte non sarà nei suoi principali obiettivi, impegnato nella ricerca di un lavoro normalmente remunerato. Sarà, così, molti anni dopo, frequentando dapprima lo studio di Sesia della Merla e quindi quello di Gero Sicurella, che si è fatta convincente, sempre di più, la certezza che la pittura dovrà occupare un posto significativo nella propria vita. L’artista è comunque in continua ricerca, approfondisce la pittura figurativa, ma poi elabora dipinti astratti carichi di colore e infine elabora una cifra stilistica che trova le sue radici nella ricerca dell’equilibrio delicato tra i colori e aree di amorfa rappresentazione, che pongono, infine, le basi di un linguaggio chiaramente personalizzato. Principali mostre personali: 2007 – Palazzo Peloso-Cepolla, Albenga (Sv); 2009 – Villa Gualino, Torino, Palazzo Peloso-Cepolla, Albenga; 2010 – Biblioteca Civica di Palazzo Oddo, Albenga, Hotel Atlantic, Borgaro (To); 2011 – Galleria Ufofabrik, Moena (Tn); 2015 – Studio Legale Salomone e Travaglia, Torino; 2022 – Palazzo Borelli, Demonte (Cn). Principali mostre collettive: 2012 – Palazzo Tagliaferro, Andora (Sv); 2013 – Montpellier (Francia), Museo Paolina Bonaparte, Viareggio (Lu), Complesso Monumentale di Santa Caterina, Finalborgo (Sv), BAF – Bergamo Arte Fiera, Galleria Ufofabrik, Torino; 2014 – Museo di Sant’Agostino, Genova, Museo Paolina Bonaparte, Viareggio (Lu); 2016 – Fondazione Giuseppe Lazzareschi, Porcari (Lu); 2020 – Una mostra virtuale a cura di Atelier97.

“Il modus operandi di [Giuseppe] Sinesi”, ha precisato Simonetta Pavanello, curatrice della personale Di guerra, d’amore e di pace, presentata tra aprile e giugno 2020 in Palazzo Borelli a Demonte (Cn), “è metodico e ordinato, la sua ricerca tra forma ed eloquenza visiva si esprime nelle stesure di colore che aprono scenari inediti, atmosfere oniriche che rimandano a una scomposizione modulare rintracciabile in tutte le sue composizioni. Non a caso, l’artista parla di ‘impressioni’ e di memorie imprigionate sulla tela, citazioni sottese che affiorano dagli strati stesi per velature, segni grafici che prendono sostanza e disegnano altrettanti spazi alterati e mutevoli. La metamorfosi è quella che l’artista sancisce tra il dato oggettivo e quello vagheggiato, tra un tempo circolare e un altro rarefatto e bilicante, nel quale lo straniamento temporale diventa luogo disatteso ma condiviso con l’osservatore. Entrare nella dimensione dell’artista significa galoppare mondi di cui non si conosceva l’esistenza, decifrare accumuli di colore, segni incisi che diventano simboli ricorrenti eppure singolari, tarsie e cromie che intrecciano linee e grafismi plastici. Nulla è scontato nelle sue narrazioni, così i vuoti incolmabili diventano spazi lasciati liberi a nuove interpretazioni, mentre le incisioni inchiostrate e marchiate come matrici calcografiche, integrano parte della storia che scegliamo di leggere. Una storia sempre diversa, declinata da chiunque abbia voglia di rispecchiarsi dentro, una consonanza armonica che lascia posto all’improvvisazione, ai fraseggi poetici che si sprigionano in ogni tratto lasciato sulla superficie” (https://service.exibart.com/comunicati-stampa/guerra-damore-pace/).