Galleria

en plein air

Senza titolo

Monica G.A. Mazzone

Elaborazione fotografica su alluminio

20 x 20 cm

2023

Monica Gemma Alessandra Mazzone, classe 1970, ultima di sei figli, risiede fin dalla nascita a Serravalle Sesia (Vc). È stata attratta fin da piccola dal disegno e dalla pittura che non ha saputo coltivare con studi appropriati. Ha sempre avuto un’attrazione naturale verso il mondo dell’arte e tutte le sue manifestazioni. Tra il 1993 e il 1994, ha seguito un corso di disegno sotto la guida di Damiana De Gaudenzi ai corsi serali della Scuola Barolo di Varallo Sesia (Vc), dove ha avuto modo di conoscere sia artisti professionisti, sia persone che come lei cercavano di dare forma alle loro aspirazioni artistiche pur facendo altre professioni. Nel 1997-1998, ha seguito il corso di pittura con i colori acrilici tenuto dall’artista Carlo Maria Re di Vigevano (Pv). La frequentazione con Carlo si trasformerà in una profonda amicizia che le ha permesso di seguire la sua attività, organizzandogli per molti anni anche mostre, fino alla sua morte avvenuta dopo breve malattia a maggio 2013. Alla fine degli anni ’90, si è appassionata alla fotografia e ha frequentato un corso organizzato dal Foto Gruppo Noveis. Per qualche anno, ha provato a far diventare questa passione un vero e proprio lavoro, ma problemi famigliari le hanno indotto a desistere. Ha continuato però a fotografare e documentare il lavoro di amici artisti e un sacco di altre cose, senza mai esporre le sue opere. Dal 2003 al 2010, ha collaborato attivamente all’organizzazione di Sorsi di Pace nell’arte contemporanea, un’asta di opere d’arte per raccogliere fondi per Emergency. Nel 2005, ha organizzato con Carlo Maria Re e Sara Milanolo la tournée dei ragazzi di Bucarest in Valsesia, Un naso rosso contro l’indifferenza, della quale ha conservato la documentazione fotografica. Nel 2010, ha esposto una sua opera di Post-it-Art alla mostra GenerAction, un promemoria per le generazioni alla Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo a Gallarate (Va), a cura di Ruggero Maggi, che l’ha spinta, nel corso degli anni, a sviluppare la sua ricerca artistica. Maggi la coinvolge spesso, infatti, in esposizioni di Mail Art e non. Grazie a lui, il suo nome è comparso su riviste specializzate. Nel 2013, ha esposto in una mostra personale a Borgosesia (Vc) nello spazio espositivo “La Vetrina” le sue opere a china dal titolo Le nostre radici, elaborando il concetto di rimanere sé stessi, adattandosi ai cambiamenti, senza rinnegare le proprie origini, sempre profondamente consapevoli che ogni individuo è a pari nostro un essere umano.

Le diversità come valore e non come difetto. Su questo tema continua ad elaborare un personale progetto fotografico. Nel 2019, ha elaborato la tecnica fotografica che attualmente contraddistingue i suoi lavori che ha esposto per la prima volta, in occasione della Festa della Donna, alla collettiva Racconti di Donne nella Biblioteca Civica “Farinone – Centa” di Varallo, insieme a tre scultori, Eliseo Stefan, Ireneo Passera e Jacopo De Dominici. Il concetto che tratta rimane sempre lo stesso, legato alle origini degli individui e alla sacralità della vita umana, non con una visione antropocentrica però. Nel 2020, in piena pandemia da Covid-19, l’opera Inside è stata selezionata per un’esposizione collettiva virtuale nell’ambito di un progetto artistico di Lekoru Curatorial Project, L’Essenziale è invisibile. Nel 2021, le opere sono state poi esposte in una mostra reale a Milano presso il bel centro culturale “Il tempio del futuro perduto”. Con le sue foto crea anche pattern per la stampa di tessuti. Proprio a proposito della fotografia digitale Inside, sul sito di Lekoru Curatorial Project si legge: “È qualcosa di elementare, di primigenio e radicale ciò che Monica rappresenta come Essenziale nella sua opera. La foto, senza quasi aver bisogno di mediazione, trasmette il suo significato. L’artista ne esplicita il senso usando queste parole: ‘Invisibili, essenziali radici reggono il peso del corpo, della mente e dello spirito. Insegnano il passato, guidano il presente, ispirano a migliorare il futuro’. Radici, che l’artista manipola in digitale andando a esacerbarne i colori, quasi con la volontà di richiamare una foto al microscopio di cellule, atomi, molecole […]. Radici comuni ed Essenziali per l’essere, invisibili, ma imprescindibili e costantemente presenti” (https://www.lekoruproject.it/inside/).